Piattaforma SIISL: i chiarimenti su NASpI e DIS-COLL

Eventuali malfunzionamenti  non influenzano l’istruttoria e i pagamenti delle indennità (INPS, comunicato 22 luglio 2025).

In considerazione di segnalazioni riguardanti disfunzioni nel sistema SIISL per la gestione delle indennità di disoccupazione NASpI e DIS-COLL, l’INPS informa che eventuali malfunzionamenti nella compilazione del curriculum vitae e del Patto di attivazione digitale (PAD) non influenzano l’istruttoria pagamenti delle indennità da parte dell’Istituto, a condizione che siano soddisfatti i requisiti di legge.

In caso di errori nella trasmissione del PAD, l’INPS raccomanda di verificare la congruità del Patto di servizio personalizzato presso il proprio Centro per l’Impiego (CPI).

Per esempio, in situazioni in cui il Patto è valido, ma non aggiornato, è opportuno intervenire per inserire la Dichiarazione di immediata disponibilità (DID).

L’Istituto, inoltre, rimarca che il mancato adempimento di tali obblighi non comporta sanzioni, né la sospensione o decadenza delle prestazioni, che si applicano esclusivamente in caso di mancata partecipazione agli interventi delle politiche attive proposti dai Centri per l’Impiego.

A ogni modo, gli utenti, per ulteriori informazioni, possono contattare direttamente il proprio Centro per l’Impiego.

CCNL Metalmeccanica Piccola Industria Confapi: le OO.SS. chiedono un aumento di 105,00 euro

Unionmeccanica propone 95,00 euro di aumento, i Sindacati chiedono di più. Prosegue la trattativa per il rinnovo della parte economica del CCNL

Con un comunicato stampa del 22 luglio scorso, le Sigle sindacali Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm hanno reso nota la prosecuzione della trattativa per il rinnovo del CCNL Metalmeccanica Piccola Industria Confapi. Il contratto è scaduto a dicembre dello scorso anno e le OO.SS. puntano al rinnovo in tempi brevi.

 

A tal proposito, nel corso del meeting, si è ventilata l’ipotesi di giungere ad un accordo quanto meno per la parte economica, con un aumento sui minimi tabellari per il biennio 2025/2026, rinviando a settembre la trattativa per gli anni successivi. Dal canto suo, Unionmeccanica ha proposto un aumento pari a 95,00 euro, comprensivi dei 27,90 euro già erogati a giugno, da spalmare in due anni.

 

Invece, le OO.SS. hanno rilanciato con una proposta economica e non meno di 105,00 euro. In più, occorre confermare l’attuale clausola di garanzia nel caso ci dovesse essere un incremento dell’indice IPCA-NEI per gli anni successivi.

 

Unionmeccanica ha fatto sapere che valuterà queste richieste e scioglierà i nodi nei prossimi giorni. 

CCNL Agenzie di somministrazione: firmato il testo definitivo del rinnovo

Il rinnovo sancisce aumenti salariali e rafforzamento della tutela per i lavoratori

Lo scorso 21 luglio 2025 le Organizzazioni sindacali Felsa-Cisl, Nidil-Cgil, Uiltemp con le Associazioni datoriali Assolavoro e Assosomm hanno siglato il CCNL per i lavoratori in somministrazione.

Le ipotesi di rinnovo sono state sottoscritte il 3 febbraio scorso e il 18 marzo sono stati ratificati gli accordi a seguito di oltre 600 assemblee che hanno coinvolto migliaia di lavoratori, raggiungendo l’intesa definitiva. 

A livello economico, sono previsti aumenti superiori al 15% per istituti come l’indennità di disponibilità e un incremento del 20% sulle prestazioni erogate dalla bilateralità, con una particolare attenzione sulla salute e l’introduzione di una specifica assicurazione sanitaria di settore.

A livello normativo, viene l’introdotto l’istituto del preavviso di proroga di 3 giorni per i contratti a tempo determinato di durata superiore a 6 mesi. Il mancato rispetto di tale preavviso determina il riconoscimento di un’indennità per il lavoratore.

Sono migliorate anche le tutele individuali dei lavoratori, soprattutto con riferimento alla maternità, alle malattie ingravescenti, ai migranti, al contrasto alle molestie e alle donne vittime di violenza per le quali è stato introdotto un nuovo sostegno economico specifico. 

In merito alla formazione sono state introdotte novità come la formazione a distanza con indennità di frequenza e la formazione continua di alta specializzazione.

Infine, viene prevista la contrattazione di 2° livello con le Agenzie per il Lavoro.
Per quanto riguarda le relazioni sindacali, vengono consolidati i percorsi di gestione finalizzati al monitoraggio delle condizioni di lavoro e al rispetto della parità di trattamento. 

Al fine di una maggiore tutela dei lavoratori somministrati, è stata introdotta una Procedura di Ricollocazione Plurima che permette la gestione delle fuoriuscite plurime dei lavoratori somministrati dalle aziende utilizzatrici.

CCNL Metalmeccanica Cooperative: siglato il testo ufficiale

Dal punto di vista economico previsto un aumento minimo di 200,00 euro 

Nei giorni è stato siglato ufficialmente a Roma, presso la sede nazionale di Legacoop, il rinnovo del contratto collettivo nazionale delle Cooperative metalmeccaniche e impiantistiche. Il contratto, scaduto a giugno 2024, interessa circa 300 imprese cooperative e oltre 15 mila addetti sul territorio nazionale. L’ipotesi di accordo era stata siglata il 17 giugno 2025 e, a seguito della consultazione delle lavoratrici e dei lavoratori, che ha registrato un consenso del 98%, si è proceduto alla firma del testo. Il 10 luglio e il 17 luglio anche Agci produzione e lavoro e Confcooperative lavoro e servizi hanno sciolto la loro riserva sulla sottoscrizione del CCNL.

Con il rinnovo sono state rafforzate le tutele salariali e normative delle lavoratrici e dei lavoratori del settore, con un aumento economico minimo di 200,00 euro al termine del quadriennio al livello C3. Previsto inoltre il rafforzamento del sistema di welfare, il mantenimento della clausola di salvaguardia sull’Ipca (indicatore dell’inflazione), l’implementazione delle causali contrattuali per la proroga dei contratti a termine e l’aggiornamento di istituti contrattuali rilevanti come orari di lavoro, congedi, mercato del lavoro e relazioni sindacali.

Rischi lavorativi per emergenze climatiche: pubblicato il protocollo quadro

Il provvedimento recepisce l’adozione delle misure di contenimento dei pericoli di questa natura negli ambienti di lavoro (D.M. 9 luglio 2025, n. 95).

Il decreto ministeriale di recepimento del protocollo quadro sulle emergenze climatiche negli ambienti di lavoro (D.M. n. 95/2025), sottoscritto da diverse organizzazioni sindacali e datoriali, è stato pubblicato nella sezione pubblicità legale del Ministero del lavoro e delle politiche sociali.

In sostanza il provvedimento adotta il “Protocollo quadro per l’adozione delle misure di contenimento dei rischi lavorativi legate alle emergenze climatiche negli
ambienti di lavoro” (di cui all’Allegato A del decreto medesimo) al fine di garantire l’omogeneità di applicazione delle misure di contenimento dei rischi
lavorativi legati a questa tipologia di emergenze.

In particolare, i datori di lavoro dovranno trasmettere alla sede INPS territorialmente competente gli accordi locali sottoscritti con la parte sindacale in attuazione dell’allegato protocollo, che prevedono l’erogazione di misure di integrazione salariale volte a fronteggiare eccezionali situazioni climatiche.

Più in particolare, viene stabilito che i datori di lavoro fermo restando l’obbligo di dare completa attuazione alla normativa in tema di salute e sicurezza sul lavoro (D.Lgs. n. 81/2008), che già fornisce il quadro per la protezione delle lavoratrici e dei lavoratori, si riferiscano agli accordi attuativi del protocollo quadro in commento eventualmente stipulati in sede nazionale di categoria, territoriali o aziendali, per la condivisione delle esigenze di contenimento dei rischi derivanti dalle emergenze climatiche, tra le quali l’esposizione ad alte temperature, nell’ottica di una piena tutela delle condizioni psicofisiche delle lavoratrici e dei lavoratori.

In ambito emergenziale, quale declinato dalla normativa e dalle disposizioni eventualmente adottate dalle autorità, le parti sindacali e datoriali, si impegnano anche ad attivare tavoli contrattuali nazionali settoriali, territoriali o aziendali, volti a declinare le buone prassi e le misure necessarie e condivise per le realtà specifiche dei diversi settori, delle dimensioni aziendali, dei territori e dei processi industriali e lavorativi, che potranno diventare parte integrante dei relativi CCNL vigenti.

Temi d’intervento

I tavoli contrattuali citati potranno intervenire anche su temi come: 

– informazione/formazione
– sorveglianza sanitaria
– abbigliamento/indumenti/dpi
– riorganizzazione turni e orari di lavoro.

In relazione all’adozione degli accordi attuativi del Protocollo quadro in sede di categoria, territorio o azienda, potranno essere previsti criteri di premialità per le imprese aderenti, riconosciuti dall’INAIL in relazione agli strumenti di incentivazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro individuati dalla normativa di riferimento, senza che questo comporti incrementi della spesa pubblica.

Aggiornamento e supporto al protocollo

Nell’ambito della verifica dell’applicazione dell’attuazione delle indicazioni previste nel protocollo le parti si incontreranno periodicamente e comunque entro sei mesi dalla sua sottoscrizione.

Peraltro, le parti sottoscrittrici del Protocollo quadro richiedono al Ministero del lavoro e delle politiche sociali di recepirlo formalmente con l’impegno di supportarne l’efficacia adottando tutte le misure necessarie per assicurare ai lavoratori ed alle lavoratrici i necessari interventi di tutela, per supportare il sistema produttivo, in relazione alla necessità di rimodulazione dell’orario di lavoro, nell’orientare i provvedimenti che dovessero condizionarne l’applicazione e per qualificare formalmente le ordinanze, ovvero i protocolli attuativi, come elementi giustificativi per assicurare alle imprese le tutele contro tutte le eventuali responsabilità, come, ad esempio, quelle connesse con il ritardo della consegna dei lavori legato agli eventi climatici estremi.